Ma questo “sviluppo” di cui sentiamo parlare continuamente… Cos’è?

Spero saremo d’accordo nel dire che i termini “sviluppo personale”, “sviluppo di team” o “sviluppo organizzativo”, in sé, non vogliono dire assolutamente nulla.

Cosa è questo “sviluppo”, termine di cui ci accontentiamo come se contenesse già il suo significato, ma che, in realtà, è così generico?

Spesso al termine “sviluppo” è accompagnata la promessa “ti insegnerò a fare”, a diventare più grande nelle tue competenze o ad acquisirne di nuove. Per questo, generalmente, associamo lo sviluppo alla crescita, a qualcosa che diventa più grande.
Tuttavia, un individuo o un team, quando si sviluppa, diventa più centrato, più “essenziale”, più capace di essere sé stesso.

Noi crediamo – così tanto da farne una base metodologica per il nostro lavoro – che una persona o un team sia tanto più forte, empowered, quanto più sia evoluto su tre assi:

  • L’IDENTITÀ: una persona, un team o un’organizzazione è più forte quando comincia a differenziare tra ciò che nutre la sua identità (di persona, di ruolo, di sistema) e ciò che invece non lo fa; quando è capace di tracciare la linea della consapevolezza del sé, dicendo “questo è mio/nostro” e “questo non è mio/nostro”;

  • Le COMPETENZE: una persona, un team o un’organizzazione è più forte quando sente di avere acquisito gli strumenti e le competenze che gli servono per poter esprimersi e contribuire come professionista, persona o sistema;

  • L’ENERGIA PRODUTTIVA: una persona, un team o un’organizzazione è più forte quando ha portato in equilibrio i suoi livelli energetici – ha sufficiente energia fisica, mentale, emotiva e di senso per svolgere al meglio il proprio ruolo, nelle modalità richieste oggi.

Lo sviluppo su questi tre assi ci rende più centrati, capaci di esprimere il nostro massimo potenziale e quindi performare.
Chi sa “fare” ma ha disordine nella propria vita (è forse ok sulle competenze, ma non sa cosa vuole e non ha l’energia di qualità/quantità sufficiente) disperde, nel migliore dei casi, potenziale.

Nell’esperienza di “sviluppo”, i tre elementi raramente possono essere contemporaneamente curati, soprattutto se si tratta con sistemi complessi, ma, pensando a un individuo o a un team “capace” in senso ampio, non possiamo che immaginare un soggetto o sistema che abbia curato questi tre livelli.
È necessario arrivare a curare queste tre dimensioni. Altrimenti gli individui ed i team non possono essere forti, empowered e resilienti, perché la mancata cura di una o più delle tre dimensioni conferisce ad essi inefficienza e fragilità e, alla lunga, inefficacia.

Nei prossimi post ci confronteremo sulle domande utili a stimolare il lavoro sulla triade dell’empowerment. Nel frattempo siamo disponibili a conversazioni dirette per confrontarci insieme su questo tema delicato e fondante.