Energia Organizzativa: Benessere e Prontezza al Cambiamento.

Picture by Warren Wong

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Prima Tappa: che cos'è.

Oggi, le aziende si trovano ad affrontare fasi di cambiamento o trasformazione sempre più ravvicinate nel tempo.  

Perché il 70% dei progetti di trasformazione intrapresi dalle aziende, nonostante gli sforzi profusi, non raggiungono i propri obiettivi? (rif.: “McKinsey Performance Transformation Survey, 3000 Respondents to global, multi-industry survey”).

Con questa prima tappa iniziamo un breve viaggio all’interno delle dinamiche del cambiamento, perché le aziende possano arrivare ad affrontare efficacemente le loro transizioni in questa fase storica e comprendere come questa abilità sia intimamente legata al benessere organizzativo. 

Indipendentemente dalla bontà di strategia, tecnologie o processi implementati, la capacità di un’organizzazione di affrontare un cambiamento è connessa, innanzitutto, al livello di energia "di base" che essa riesce ad esprimere e al livello di engagement dei dipendenti, strettamente legato alla loro motivazione. 

In un'epoca di continua ricerca del miglioramento della performance, della qualità e dell’efficienza, la capacità di generare e mantenere all’interno di un'organizzazione un livello di energia adeguato ad affrontare e governare i cambiamenti nel tempo è quindi diventato un asset strategico per i leader di oggi.

Spesso, nell’urgenza di affrontare queste transizioni cruciali, gli aspetti connessi al livello di engagement vengono trascurati e la tendenza consolidata delle aziende è quella di concentrarsi su leve e fattori esteriori, focalizzandosi prevalentemente su strategia, obiettivi di business, processi e comunicazione. Poco o nessuno spazio è invece dedicato allo sviluppo di aspetti che alimentano l’energia emotiva e di scopo, il cui livello inadeguato è, a nostro modo di vedere, la vera causa dei così frequenti fallimenti.

Le aziende implementano, al più, modelli di engagement basati solo su fattori estrinseci, bisogni fisiologici, performance e competenze, che, se hanno funzionato fino a qualche anno fa, ora non sono più sufficienti ad affrontare le attuali dinamiche del cambiamento.

Il principio di base che affermiamo è quindi quello di creare prima le condizioni organizzative favorevoli (non occorre siano perfette, ma sufficienti per non disperdere i benefici delle attività che seguiranno) e poi avviare, attivare ed installare le abitudini ed i nuovi comportamenti funzionali al supporto del cambiamento.

Cosa ne pensate? 

(coming soon: “Energia Organizzativa: benessere e prontezza al cambiamento - Seconda tappa”, stay tuned)


Alessandro Della Monica